TI SEI MAI CHIESTO PERCHE’ I BAMBINI FACCIANO TANTI DISEGNI?
COSA VOGLIONO COMUNICARE?
PERCHE’ E’ IMPORTANTE PER LORO DISEGNARE?
Nel corso della mia esperienza professionale ho imparato a prestare molta attenzione a ciò che i bambini disegnano, al tratto che usano, ai colori che scelgono. In terapia, utilizzo sempre i test grafici nei primi incontri con i bambini perché riescono a darmi un’idea generale rispetto al vissuto emotivo del bambino. Ho imparato, grazie al mio lavoro, a riconoscere il valore simbolico e comunicativo del disegno infantile. Spesso però, nella quotidianità, capita di guardare i disegni dei bambini con poca attenzione, con distrazione, li liquidiamo come un semplice passatempo. È capitato a tutti di giudicarli, lodarli o correggerli. Quante volte abbiamo fatto domande del tipo “ma da quando gli alberi sono blu?” oppure “perché non hai messo tuo fratello?”. Tutte queste sono domande logiche e normali se pensiamo al nostro mondo di adulti. Il bambino invece è in evoluzione e lo è anche il suo modo di rappresentare.
HAI NOTATO COME I DISEGNI DEI BAMBINI CAMBIANO NEL CORSO DELLO SVILUPPO?
I disegni dei bambini evolvono seguendo le diverse fasi dello sviluppo infantile.
FASE DELLO SCARABOCCHIO (2-4 ANNI)
il bambino passa da uno scarabocchio disordinato, in cui disegna per il puro piacere del movimento e del segno che rimane sul foglio ad uno scarabocchio più controllato (si è evoluta la coordinazione tra occhio e mano) in cui il bambino sperimenta tratti diversi e inizia a utilizzare i colori, fino ad arrivare allo scarabocchio con nome in cui il bambino è capace di riconoscere i suoi disegni attribuendo un nome. Solitamente i segni sul foglio sono accompagnati da una descrizione verbale.
FASE PRESCHEMATICA ( 4-7 ANNI)
In questa fase le creazioni dei bambini sono legate al mondo che li circonda. Di solito la casa, l’albero e la figura umana sono i primi elementi che vengono rappresentati attraverso forme semplici. Spesso la disposizione degli oggetti è bizzarra, si prediligono i colori forti che non corrispondono ai colori reali degli oggetti.
FASE SCHEMATICA (7-9 ANNI)
Il bambino a questo punto disegna ciò che conosce e non ciò che vede. La figura umana viene rappresentata con tutti i dettagli, la sua proporzione si evolve e inizia a essere rappresentata anche di profilo. I colori iniziano a essere più realistici. Compare inoltre la linea di terra o una base su cui il bambino appoggia le figure.
FASE DEL REALISMO (9-12 ANNI)
In questa fase l’immaginazione e la rappresentazione delle cose si incontrano. ll disegno è più rigoroso, le rappresentazioni diventano personali e i disegni delle bambine e dei bambini iniziano a differenziarsi.
FASE PSEUDONATURALISTA (12-14 ANNI)
In questa fase si predilige l’effetto visivo e ci si identifica emotivamente con quanto viene disegnato. Si riconosce nel disegno del bambino uno sviluppo del ragionamento e un pensiero critico verso le proprie opere.
CHE VALORE POSSIAMO DARE AI DISEGNI DEI BAMBINI?
Certamente un valore espressivo e simbolico poiché il bambino, attraverso il disegno il bambino rappresenta il suo mondo interno, ciò che lo circonda e ciò che sta esplorando.
Un valore affettivo e comunicativo perché può essere un canale che aiuta il bambino a comunicare le proprie emozioni, i propri desideri e le proprie paure. Spesso i bambini scelgono di regalare i propri disegni o vogliono mostrarli alle figure di riferimento. Anche in terapia capita spesso che i bambini chiedano di poterli portare a casa, come a voler mostrare una parte di sé.
Infine se pensiamo a situazioni specifiche di grave disabilità, il disegno può assumere un valore compensativo quando rappresenta l’unico strumento di comunicazione per il bambino . Inutile sottolineare come, in questi casi, possa essere un prezioso punto di contatto con il mondo esterno.
Dott.ssa Marta Mogavero